Una tavola scomposta
mi sedetti tempo fa,
il Sole estivo stava a guardare.
Spensi la musica
educato porsi un sorriso
un signore sedeva vicino me.
Baffi ricciuti ed occhi spenti i suoi
li volli animare anche per poco.
Racconti, e spire di fumo suo
dalla bocca e nelle mani
nemmen il cielo li desiderava
poichè fluttuavano sulle parole sue
fluide dalle labbra screpolate.
Grigi capelli il vento lieve spostava
ciocche
e l'anima si rinfresca.
Sole scomparve ed io decisi di seguirlo,
così non vidi più il signore.
Ad oggi sono sulla tavola scomposta.
Rivedo il ricordo scorrere veloce scomposto
del fumo che non è rimasto, l'ho creato io
poichè mi ci voleva anche quella forma affusolata.
Stavolta il cielo richiedeva il fumo.
Il grigio scemava in attesa del temporale
del Sole nemmen la traccia esile.
Mi scrutano.
Entro da Lui, da Te posiziono
la terza fila, mi siedo.
E pregandoTi mi sfogo e rendo libera
pura
l'anima corrosa dal vento.
Sorrido, fuori ritrovo l'ombra di un fiore
concedo la mente alla musica
si, la prossima destinazione.