Già, tremenda tragedia... soprattutto come si ha vissuto per un periodo in quei luoghi, sapere che qualcosa è andato distrutto o incontaminato fa male...
Se ti va, puoi leggere anche la mia poesia "津波など Maremoto"
Matteo
Palese l'operare dell'artista, quello che presuppone una lucida consapevolezza dell'esperienza e della finalità a cui mira: commuovere e partecipare il tragico evento; e le parole con la erre (r) hanno sempre un significato di sgomento, non a caso il bravo Villa ha scelto: terremoto, tremante, terrore, travolge.
L'intuizione delle tante T "disseminate" in questa poesia mi hanno riportato alla mente
i cimiteri della Normandia.
Croci a perdita d'occhio, purtroppo.