il timore stagnante nei volti attoniti alla notizia
tutti ne parlano, con poca freddezza riflettono
tanti i ricordi di storie narrate dai tempi che furono
così lontane da questa realtà, eppure risorte da ceneri oscure
paura del gelido odore di morte che porta addosso
quella parola così remota che in pochi istanti diviene realtà
tanta l'angoscia nei nostri giovani volti ritratto di quella
che prima di noi coprì quelli dei nostri antenati
udirne i racconti impressi nel fuoco dei nostri pensieri
increduli di averne conservato un così lustre ricordo
mille domande attanagliano le ombre dei giorni a venire
come fù per chi prima di noi abbandonò sogni e speranze
bruciate dai crudeli disegni dei potenti passati
che appaiono più vicini, quasi duplicati in coloro,
che senza disprezzo per gli errori già commessi,
urlano oggi alla guerra con la stessa spaventosa calma
non una, non cento, ne mille ma infite si uniscono
le silenziose preghiere di un popolo
che fin oggi ne aveva sconosciuta la forma
ma che sà di vederne la concretazza all'orizzonte
non una, non cento, ne mille ma infinite si uniscono
le speranze di un popolo
che per poco ne scampò l'amaro sapore in gioventù
che teme per quella prole ingenua difronte a tutto ciò
non una, non cento, ne mille ma infinite si uniscono
le paure di un popolo
che per primo ne affrontò l'arida realtà
convinto che il dolore passato fosse valso da insegnamento
paure, preghiere, speranze concrete che segnano ignare
il vero inizio di quell'ondata di morte che chiamiamo guerra