Sto seduta immobile
su una seggiola
a ricamar sorrisi
senza ricordare il punto,
andate e ritorni
senza tempo ne spazio,
troppo piccolo l'ago
a ricucir uno squarcio
nel cuore e nell'anima
Una falce di luna illumina il cielo
mentre il vento impetuoso
carezza le chiome fluenti
di piante già in fiore
sono dettagli
origami di carta crespa
celate dietro ombre
di una esplosione di primavera.
Pragmatici sguardi
configurano agli occhi
nuovi immagini, nuove emozioni
che non sanno tacere
ma si sciolgono senza riscontro
come zucchero filato
sotto i piedi che sprofondano nella terra.
Mi dibatto come fossi in catene,
il mio spirito è libero
ma giace come tormento
in una folla di ricordi,
vorrei scacciarli
ma ne sento il ronzio
uno sciame che sfiora
il martello del mio udito,
batte e ribatte,
senza tregua,
ed io sono il chiodo
poggiato sull'incudine,
in attesa di un colpo...
o di una mano
che scansi la mia testa
ancor tra le bianche
e vaporose nuvole.