verso destinazioni disastrose
amori inconcepibili
cuori devastanti in una diabolica nebbia
cerco dio tra le rovine di quest'inferno
gridando nel peggio della mia morte
osservando ciò che inevitabilmente esiste
in questa corsa da tempo terminata
tra me e il mondo
concepita in attimi di vita insistenti
ma le rovine di questo tempo
esaltano voci traballanti
tra il mio io e questa musica impaurita
l'incertezza sull'esistenza
ora questo è il dubbio
ma sento voci provenire dal destino
quindi ancora giorni!
nel dubbio di questo cuore
alla fine di questo stupido amore
innamorato di questo tempo
legato a questa corsa
racconto favole seduto sul ciglio di un fiume
pescando animali inesistenti
in una realtà assolutamente guasta
dove l'ironico è alla base di questo termine!
ma scoprirò ancora una volta l'utopia del fiume
che non è altro che uno stupido mare infinito
dentro all'infinito urlo della mia mente
che ancora grida, fino al termine di questo viaggio
dove la chitarra suona
e gli occhi tremano