l'eco dei passi nella mia mente
ricordo le luci specchiarsi nell'acqua del porto
era l'inizio di una realtà opprimente
velata nel più recondito desiderio ormai morto
intrappolato nel labirinto dell'anima
affronto a occhi chiusi la mia coscienza
disperso nel rimorso d'una mente anonima
l'acronimo della tua voce risuona a sufficienza
dame velate ostaggiano danze infernali
alle quali ritorno passando le serate
in compagnia dei miei errori madornali
rifinite con stupide scelte imponderate
adocchio nei pensieri la tua immagine
sfocata fino a svanire nei pensieri
in quest'amore scritto solo in bianche pagine
infettato dal nulla di ieri
guardando questa notte un buio mare
vedo solo l'antica nave della mia mente
accingersi ancora una volta ad arrivare
come una nave fantasma troppo indulgente
sbarcano solo i mercanti del dolore
che m'incendiano di futili e pungenti parole
sottolineando pagine prive di colore
dov'è presente il male per ora non cedevole
sento la tua presenza qui accanto
quest'oggi non comprerò dolore alcuno
nel delirio di un eterno infranto
infuocherò già il tormento inopportuno
l'antica nave allora svanirà nel buio del mare
resterò qui a bocca aperta tra me e il cielo
gettando via tutto ciò che non è basilare
attendendo che l'anima si liberi da questo gelo...