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Rumeno

Fratello, perché non mi hai parlato?
perché non hai pensato che anch'io ti cercavo
mentre facevi la valigia e già sapevi
di volerti annullare, fratello disperato?

O è vero che sì, lo hai pensato
ma hai creduto che solo così
mi avresti trovato. Dov'eri vissuto
prima, un resistere e sperare,
amori incoscienti o gente
che ti guarda andare via
senza sorridere o piangere,
non servono a comporre un filo
di ritorno e nemmeno
a chiudere i giorni ben vissuti
in un cuscino per posartici
a dormire con una bottiglia in mano.

Ora che è stato
questo tuo primo volo verso il basso
è volata via in cielo la tua solitudine
e mi ha lasciato solo.

 

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6 commenti:

  • Sofia il 15/04/2012 07:08
    Altro "Muhammed Sceab". Chi avrebbe potuto salvarlo? Noi salviamo coloro che hanno cosa perdere.
  • Nicola Saracino il 06/04/2011 23:08
    Sì Giuseppe, si tratta di capire da che parte si sta. Come tu sottolineasti l'importanza di ciò a cui si rinuncia, io qui mi sono soffermato sulla solitudine di chi non può più dare ciò che fino a un momento prima poteva. Un abbraccio, Nicola
  • Giuseppe ABBAMONTE il 06/04/2011 14:29
    Nicola
    questi versi mettono in evidenza una sensibilità davvero inusuale in una civiltà come la nostra che vede gli immigrati come un problema da gestire o su cui speculare piuttosto che come quello che sono, ossia dei "portatori" di drammi umani.
    Non che il problema non esista, beninteso, ma viene visto sempre dalla parte più comoda, ossia la nostra. Mentre tu lo guardi dall'altra, quella dell'uomo che ha rescisso ogni legame con il suo passato, cui non è possibile comporre il filo di ritorno, condannato ad una solitudine talmente profonda da lasciare solo finanche il protagonista della poesia.
    Triste e bellissima.
    Un abbraccio
    Giuseppe
  • loretta margherita citarei il 22/03/2011 19:52
    splendida, che bello rileggerti, complimenti
  • Vincenzo Capitanucci il 22/03/2011 16:51
    Fratello, perché non mi hai parlato?...

    Splendida Nicola... struggente.. a volte si pensa che per incontrarsi bisogna morire..
  • Anonimo il 22/03/2011 15:34
    Questa è la condizione di vita di molti immigrati in Italia; la gente si dimentica che in passato lo sono stati anche i nostri progenitori e non è che li avessero trattati con i guanti di velluto... A prescindere, molto bella, sia per la struttura che per il contenuto.

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