Cercavo il tuo volto,
nel buio delle mie paure,
tra le spighe di grano nel sole,
ti nascondevi
dentro il rosario di mille preghiere,
nel velo scuro di una speranza,
seguivo il tuo volo
dal balcone della mia vita,
dietro le nuvole degli angeli del cimitero,
nella casetta di legno di un presepe.
Ti ho supplicato dentro il vuoto di un pallore,
rincorso dentro alle mie stanze vuote,
continuerò a cercarti
in ciò che non sono,
in sensi di colpa
che danzano come una litania
che non so confessare,
nei perchè che restano muti,
deserti in cui non germogliano lacrime
dove la natura si ribella all'uomo
e l'uomo alla sua stessa vita,
dove l'indifferenza è la gomma
che cancella la linea di un orizzonte.
Perchè non può esserci un perchè
dove si uccidono i figli, i fratelli,
dove i bambini non hanno più
gli occhi per seguire gli aquiloni
Dove sei?
Non ci abbandonare mai, adesso
e nell'ora della nostra morte...