Non so perchè, nè come
sono sapori, profumi che tornano
prepotenti a prendermi il cuore.
Potrei ascoltarli nel vento di primavera,
nel sapore di un bacio, nell'odore di una sera,
nel fieno tagliato,
nell'asfalto bagnato dalla pioggia,
quando è molto che non cade,
dal profumo di labbra dolci come ciliegie.
Eppure non so perchè
mi torna all'improvviso in mente,
dolce il tuo sorriso di stelle stese
anche se di te ricordo poco
solo i pacchi di caramelle toffee
che riportavi dalla Francia
quando ritornavi al tuo paese.
Due occhi tristi e stanchi,
lucidi di nostalgia quando andavi via,
con la speranza nel cuore
di poter sempre ritornare.
Era quel sapore dolce che aspettavo,
di una presenza che tornava da lontano
che poi doveva sempre finire,
un gioco costruire case
come castelli di carta,
per raggiungere
forse quel cielo,
con accento straniero, in un altro paese,
lontano dal tuo dove il tuo nome
anche se non eri contento,
veniva pronunciato con l'accento.
Sei lassù,
in cima a quel castello
dove tutti parlano la stessa lingua
e si capiscono
senza gesti,
il posto degli onesti.
E mi torni in mente
negli occhi disperati della gente
che da noi approda
in cerca di fortuna,
come quando pensando a te
ti credevo sulla luna.
Era questo
quel sapore particolare
quelle caramelle
erano intrise di fatica
e di nostalgia,
l'ultimo tuo saluto
prima che andassi via.