Infuocato,
ruvido,
possente,
è il mio sangue pazzo
che brama le tue gambe nude,
il tuo viso bianco di mattino,
il sapore delle mele che porti sul tuo seno.
E sei leggera tu,
vaga,
viva,
disegnata dalla lingua di un poeta
che il cuore ha nella tormenta,
perché ti sogna nuda
sotto un tronco di ciliegio
che dai sfogo ad una sporca fantasia.
Mia,
non mia,
brilli mentre voli via,
e non ti curi mai di ritornare,
e quando inaspettatamente torni,
ingenua posati al mio fianco
e donami soltanto un petalo,
ancora un petalo di fiamma,
donalo alle labbra mie bollenti,
guardami!
Non adesso,
non ancora:
guardami di spalle,
guardami quando mi volto,
guardami se non ti vedo,
mentre ritorno a casa,
così potrai sorridermi,
desiderarmi,
ancora nuda,
tu per sempre nuda,
spoglia di pudore,
spoglia delle solite paure.
Ed io nel desiderio
sospirerò di schiena:
desiderami!