il vento, raffreddava la mia pelle in notte con finestra socchiusa
il rumore delle mascelle che accostavano i denti
te lontana non riscaldavi il mio sogno
invano le mie mani i piedi trovavano te
solo un misero guanciale pronunciava la sagoma
ma in lui vedevo i tui lunghi capelli
i tuoi occhi celesti
la tua bocca sritta
ma il rumore del tuo cuore non cera
ed io impaurito
battevo i denti
imitando quel suono
federa bianca inumidita dalla mia saliva
mi sveglio
no
fammi dormire.