Parlando di me
Espiro le ore
E spiego d'un pregno bocciolo
Incapace di schiudersi a fiore
Ma sono sillabe sperse in petali di nebbia
Io e le parole
Di me veramente
Non sappiamo parlare
Forse le foglie sanno qualcosa di me
Perché d'Estate una sera
Abbiamo dormito abbracciate
Accanto alle stelle
Quando
Equinozio d'Autunno
Le foglie
Conosceranno in gola il sapore di terra
Allora dirò che nessuno più
Sa di me
Restituirò il mio fiato al soffio del vento
E proseguirà negli affanni di altri
L'inseguimento
Il sospirato morso alla propria coda
Se non esiste l'istante in cui il mondo è fermo
Il seme nel ventre sepolcro d'Inverno riposa
Più in là Primavera osserva da un occhio ridendo
Col sinistro dorme sognando il disgelo
Ed è nel suo sogno che con vena d'artista
Impasta i colori per l'eterno disegno...