Vorrei sollevarmi dal suolo per seguire il volo rettilineo di un gabbiano che attraversa i bagliori purpurei del tramonto riflessi nel mare ad incendiarne le acque cristalline per poi perdermi all'orizzonte sotto le stelle accese dalla luminosa scia di ricordi scritti in modo indelebile nel cielo della mia mente dagli eroici amici resi invisibili agli occhi arsi dal bruciante dolore scolpito profondamente nell'anima dalla funerea falce ma nel mio cuore sempre presenti, immortali come il loro coraggioso esempio di vita, eterne guide spirituali di un'umanità con una psiche troppo fragile sperduta in labirintiche spirali lastricate di falsi ideali