La strada si arrampica in salita
ed io mi aggrappo ai miei ricordi
e dietro ogni curva, una voce, un passo.
Una manciata di case stese e stinte,
sopra la collina, il mio paese d'infanzia,
memorie come ciottoli di fiume sparsi.
Ed ogni inverno ha scavato una ruga
ed ogni pianto ha aperto nuove cicatrici,
litanie di giorni spenti inciampiano,
nelle frane del suo cuore.
Finestre chiuse, rami spezzati,
tronchi neri di vecchie quercie custodiscono
il tempo, accarezzando ai piedi,
timide violette.
Sussulta il mio cuore, il cancello è ancora
aperto,
tutto parla nel silenzio, i visi rimasti giovani
degli amici che ho lasciato,
le persone che hanno chiamato il mio nome
chi mi ha amato, chi mi ha perdonato
quando sono andata via.
È qui che torno ad essere bambina,
è qui che rivivo, ogni volta che
mi sento lontana,
mia madre mi sorride con dolcezza,
mio padre ha lo sguardo basso
e come sempre sincero.
Il cielo disegna parole con la sua luce,
mentre gli occhi si gonfiano
di nostalgia,
non avrei voluto vedervi andare via.
Il rumore di un aereo,
quasi come una voce,
lo so che non volete
vedermi piangere.