Con il cielo gonfio di nitrati e bombe
già la festa si scolora
in bui latrati senza gioia,
e gli echi di questa stagione incerta
s’affievoliscono appena
tra l’opulenza stantia
del sugo alla carne
e le piccole scodelle di dolcezza
che mi saziano,
ma non placano
i miei foschi sussurri d’estate
dove manchi come sabbia
non baciata dal suo mare.
Non so in quale direzione punti gli occhi
forse segui quel natante laggiù a largo
mentre cigola e crepita
di sale ed alghe,
tradendo traiettorie
che ci paiono normali,
mentre l'animo s'abbandona
in capricciose piroette
d'onde mediterranee
che tradiscono sconforto
regalando abbandono
non ho certo domande
sulla nostra esistenza celata,
solo risposte inutili
ai nostri condivisi
bisogni
così,
la corrente mi trascina lontano
sapendo d’aver dimenticato qualcosa
d’importante,
le onde scorrono tra i miei pensieri
sbattendo furiose
in questo porto senza rocce
che si frappone ancora
tra la sabbia ed il suo mare,
ed è un anello stretto al collo
la schiuma che soffoca il respiro
dove la mia barba senza voce
struscia la tua seta tenera,
sgualcendola,
facendola un po’ mia
senza mai averla baciata.