C'è un laghetto nei campi,
piccola gioia iridescente,
seggio regale
dei predestinati
alla malinconia,
quarzo ornamentale
del favolista
e dell'uomo d'acqua dolce,
illustrazione onirica
nella luce incerta della sera,
dove ad una ad una
si tuffano le prime stelle,
caleidoscopio luccicante,
riflesso divino,
culla di innamorati
senza rimedio,
di angeli passeggeri,
dove anche il nero
è azzurro,
voci si rincorrono..
un bambino,
capitato all'improvviso,
piccolo, grazioso e leggero,
l'ha preso,
l'ha messo in un bicchiere
il vivace monello
ed è volato via,
nel turbine del tempo
che non torna,
tra creste di schiuma.