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Er dado

un dado se chiedeva tutto er giorno
- ma che succede si cambiassi er fato? -
decise allora de guardasse attorno
provanno a dà na mano a no sfigato

e mentre rotolava tutt'intorno
scelse così un perdente destinato
che se strigneva ne la mano un corno
scambiato pe un rosario consacrato

quanno er tizio se vidde vincitore
fece un urlo de gioja e giù pe tera
cascò e morì che nun je resse er core..

er dado quanno vidde que gran danno
pensò che forse la mejo cosa era
lassà sempre le cose come stanno..

 

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4 commenti:

  • Bruno Briasco il 11/04/2011 08:19
    simpatica, ben scritta e interpretata, comlimenti
  • anna rita pincopallo il 10/04/2011 17:59
    decisamente splendida poesia simpaticissima tra i preferiti bravissimo
  • Nicola Saracino il 10/04/2011 17:13
    Come coniugare eleganza, leggerezza ed ironia... Bravo! N
  • Anonimo il 10/04/2011 16:57
    Ahahahahahahahahahahah!!! Fantastico in dialetto romanesco

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