Il mare è piatto quando il caldo è afoso
fermo, diventa tutt'uno col cielo
una umidità uniforme dove si annullano i desideri
insieme alla forza d'opporsi
a tanto azzurro immenso.
L'acqua, però, è cristallina
dipende dal vento, dalle correnti
dalle coordinate e dalla confusione di bagnanti
che alzano la sabbia dal fondale
e portano in superficie la voce di risa dimenticate.
Sulla spiaggia qualcuno si muove
e getta sabbia per aria,
con un tuffo dalla riva
scompiglia la monotonia perfetta del quadro già visto.
Di corsa in acqua
per dare refrigerio ai piedi scottati sulla sabbia asciutta
a braccia in alto
una pedata ai cattivi pensieri
e poi qualcun altro si butta urlando
lo seguo con lo sguardo ed urlo anch'io per scuotere l'aria
e rido inseguendo una scia che non raggiungo
ma provoco schiuma
ed è un gioco di schizzi verso le nuvole
che s'affacciano
riflessi scintillanti di ore felici
che inondano ricordi e bagnanti.