e spesso ripenso a te...
adesso che mio figlio va a scuola...
nella stessa mia aula,
e certamente
un po di quel che sono lo devo a te
e anche quello che non sono...
che non sarò mai.
e ti rivedo,
alta,
magra,
la voce roca
cosi vissuta da raccontarci
così tanti attimi di vita...
di guerra...
di un Italia insanguinata
di un Italia che moriva
e poi forse
tornava a vivere.
Profumavi di sigarette,
consumate nelle tue mani magre e nodose,
profumavi di bosco
e della speranza mista al sudore
di partigiani
e io attraverso te
ascoltavo
le loro risate
i loro pianti
ed io attraverso te imparavo a leggere
ed io anche attraverso te
diventavo donna.