L'estate impaziente
si spoglia lenta
e senza corazza,
a nudo mette le mie incertezze.
E col tuo corpo
nudo e scuro
così coloro il mio vivere insicuro.
Dov'è finita la mia corazza?
Dove posano le umani armi
che il mio vivere insicuro
forse, ha dilaniato?
Io vi cerco nel giorno che nasce.
Ma, tra i sentieri dei miei pensieri,
smarrisco la strada del ritorno
ed esule di me stesso
così stanco,
dormo.
Dov'è finita la mia corazza?
Come posso difendermi dalle tue forti debolezze?
Sono stanco di cercare
un paradiso artificiale.
Voglio vivere la mia vita
e la tua, senza mai più andare via:
e mai più pellegrinare, pellegrinare...
o cercare di essere io,
nella patria identità della mia poesia.