Cravatte fiorate su camicie rigate
e distintivi, inneggianti alla libertà.
Allegre corse sulle vespe,
elettrizzati dalle frizzanti note
di un motivetto, primo nella hit parade,
da un mangiadischi freneticamente urlato.
Feste, allestite su terrazze,
sotto gli occhi vigili di mamma e papà.
Libertà condizionata, di cui si andava,
assurdamente, fieri.
Mitici anni ’60!
Passeggiate chilometriche, sul lungomare,
tra risa smodate e incontenibile allegria.
Sospiri innocenti, alla vista di un “lui”
o di una “lei”, che, passando accanto,
lanciava, con lo sguardo schivo,
messaggi misteriosi.
Albori di una giovinezza,
trascorsi tra sogno e realtà.
Favolosi anni ’60!
Fiumi di parole, sussurrate al vento
ed echeggianti, nelle notti insonni,
per un amore disperato.
Così la Storia continuava il suo corso,
così sfrecciavano gli anni più belli
della nostra vita.
Noi, giovani di ieri,
capaci ancora di sognare,
in un’epoca, che ai sogni tarpa le ali.