Divina essenza!
Hai plasmato le mie carni,
e con una dolce cantilena
hai infuso loro vita.
Mi hai dissolto nei tuoi sogni.
Mi hai vestito dei tuoi anni migliori.
Idolo fiero!
squadri e sventri il mondo
con il tuo sguardo severo e schivo,
e come nodosa quercia
penetri irriverente la terra
con le tue radici.
Icona malinconica!
Avvolgi i nostri silenzi
con struggenti preludi,
mi culli e indugi
al limite della nostra
solitudine.
Forse riusciremo un giorno
a lavare via l'odore
di tante parole non dette,
a sciogliere i naufragi
di tanti tramonti sospirati,
a schiudere la nostra caparbia bocca
e il nostro ventre.
E quel giorno sarà:
incenso,
ingorgo di pollini.