Veleggia ancora
uno spettro del passato
è lì dov'era
non se n'è mai andato.
Non si muove
ma non esce
prova gioia
e mi ferisce.
I suoi sospiri
gelano tutto intorno
mi perseguita in eterno
dalla notte al giorno.
Occhi invisibili
corpo impalpabile
d'un tratto mi blocca
resto immobile.
Lui grida
e mi fissa
ma mi libero
con una contromossa.
Il freddo diventa caldo
il respiro diventa silenzio
sarà uscito?
Sarà sparito?
Sono io che non mi do pace
sono io che spengo luce...
e si materializza quel fantasma
mettendo ordine in questo marasma.