Si fa pesante il passo per la rupestre strada
nella spasmodica ricerca di un'antica contrada.
Strada che sempre più sale nell'affanno del mio respiro.
Una cantina agli occhi d'improvviso si pone come ristoro.
Un cavallo nero, bianco pezzato a gocce di rugiada
libero dal morso, dentro la staccionata sta frangendo biada.
Un paesaggio angusto e di ruderi veritiero.
Parole non trova il mio pensiero.
Per un istante vorrei la mente del sommo a poesia.
Raffaello perchè non rimanga solo fantasia.
Il sole dietro i monti già s'affossa.
All'orizzonte appare una scia di fuoco rossa.
Il cielo di azzurro, poi, si tinge.
Vola lassù il mio pensiero e stelle dipinge.
Negli occhi del cavallo vedo dolore,
la libertà cerca nel sol che muore.
Il desiderio suo il mio cuore esaudisce,
l'animo di quel sogno gioisce.
Sotto la volta di un cielo sereno
vola via come Pegaso in un baleno.
Lungo e forte nell'aria echeggia il suo nitrito
quale ringraziamento e di saluto.