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L'orologgio de la strada

l'orologgio che stà in mezzo a la strada
guarda er tizio che pare annà de fretta
e pare dì - dovunque mò tu vada
puro pe te se move la lancetta..-

er ticche e tacche infatti nun abbada
a chi l'ascolta o a chi nun je da retta
segna er tempo e qualunque cosa accada
se ne sbatte perchè artro nun je spetta

l'artro giorno era l'alba, l'ho guardato
e vedo che segnava mezzanotte
je faccio: - beh? ma che te sei fermato? -

e lui me fa: - sì.. er fatto è che ho notato
ch'er tempo pare propio se ne fotte
puro de me giacchè me sò arruzzato..

 

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2 commenti     1 recensioni    

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1 recensioni:

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  • Verbena il 13/11/2014 18:39
    Non comprendo benissimo il dialetto romanesco ma ho apprezzato molto la perfezione del sonetto. Il contenuto dei tuoi sonetti sono sempre piacevolissimi. Ancora bravo.

2 commenti:

  • Giuseppe Vita il 22/11/2014 11:54
    Un sonetto scritto con tutti i criteri e tutte le regole metriche e rimiche. Anche satirico. Bravo!
  • Bruno Briasco il 17/05/2011 15:22
    Ci metto un po' a leggere il romano, ma mi piace. Bella Giulio... non smettere di portare la tua ironia a noi vecchioni da la penna stanca... ah ah

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