Un dì ormai lontano un cavolo mangiai
e nell’assaggiarlo così mi domandai:
“Ma questo vile ortaggio
ci sta bene col formaggio?”
Che scoperta eccezionale
che intuito bestiale.
Un lampo nella mente
mi passò immantinente:
“Sarò un critico granitico”
Un mestiere niente male
scriverò sul giornale.
Se vedesse la mia mamma
questa grande sacra fiamma.
E guardandomi allo specchio
mi piacqui anche parecchio.
Farò parte di giurie
senza patir così angherie.
Finalmente dal mio posto
sarò duro ad ogni costo.
E con fare da profeta
punirò sin il poeta.
Ma purtroppo caro mio
tu non sei un semidio.
La poesia della mente
non dura mai eternamente.