La ringhiera antica
in ferro battuto nella forgia secolare
discende lungo la scala di granito
giù fino al lastricato
e del cortile il largo si contorna
nello scandire delle foglie al vento
pendulo, il glicine che incanta
tra i riccioli bruniti,
canta le forme vellutate nel profumo dolce e intenso
d'un manto rifiorito
innumerate primavere
e rende, intonso
onore al Tempo che le cinge
poesia sublime nello sguardo
occhi di bimba
naso rivolto e immerso ai rivoli di cielo
nell'aria frizzantina
d'ogni aprile
ella è là
figura radicata nello spazio
d'un frammento
magìa rapita
che trascende l'onere dei giorni andati
letizia a grappoli
d'eterno
ove respira indenne la memoria.