È notte fonda,
gli occhi timidamente scavano un varco nell'oscurità della notte
ricercando una risposta a tutte le domande che il cervello da anni si pone.
Le quattro mura domestiche non bastano più per contenere
tutto il dolore presente nel cuore,
allora lentamente tenere lacrime chiare iniziano a scorrere
sulle guance arrivando a bagnare leggermente il collo
che spossato dai singhiozzi contrae i nervi già irrigiditi.
Tutto intorno è silenzio,
solamente il vento accompagna questo lungo pianto ormai protrattosi per tutta la notte.
Poi i primi bagliori mattutini illuminano fiocamente la stanza
asciugando quelle lacrime scampate al lenzuolo:
ora sul volto rimangono soltanto il gusto salato delle lacrime
e tanta voglia di deridere una notte trascorsa a rincorrere
fantasmi.