La truppa nemica avanza senza tregua:
non un battito di ciglia.
Dalle retrovie una granata, sangue dovunque:
non uno sguardo al compagno di gioco.
Un sibilo di mortaio, secco e mostruoso:
il cuore va avanti imperterrito.
Non è il proiettile, cui persino l'aria
per non esser trafitta, cede il posto,
A spaventare il rude soldato:
Come una roccia,
insensibile alla bufera di neve,
alla bora, alla grandine.
Ma un caldo vento d'aprile
Fa scender leggere goccioline
Dall'imperturbabile roccia.
Il calore di una mano amica
Lente e dolci lacrime
Su quelle scarne guance.