Pistilli di un fiore sul sentiero
scalzi i miei passi nell'ondeggiar
lanceolate al vento muovono i loro corpi
e tronchi spezzati e rami secchi
qui risiede la mia casa e primo vero
barlume di emozioni e echi sguardi,
un agile gatto s'avvicina.
Intricate edere terminano
lastricate lesene cominciano
rocce appuntite e ciuffi d'erba
aria e conci. Fitte portate dai soffi.
Onde ritte scomposte il mare le chiama,
squarci fastidiosi composti io mi sento.
E se appuntite tornate
donatemi dolore almeno finisce.
Affogo tra bolle e schiuma salata
così mi presi follemente tra i tuoi gemiti
e m'abbandonasti con la stessa forza dello squarcio
ritto sulla scogliera in un buio senza stelle.
Insieme di squarci mi conduce
su la battigia soffice.
La ferita sanguina.
Raggi soavi luminosi riportano il sorriso,
che ostenta ad avanzare quasi come i miei passi
scalzi su questa morbida vita.
Tagliente, vita.
Finita.