La nostra bianca casa, fuori porta,
piccola ma tranquilla, non la scordo,
la Pomona e la Venere di gesso,
nude, ombreggiate nel bosco dimesso,
e il sole immenso e fulgido che a sera,
infranta alla vetrata la raggiera,
guardava, grande celesto occhio, intento,
i nostri pranzi silenziosi e lenti,
spandendo i suoi riflessi come un cero
sulla tovaglia e le tende di telo.