In un fragor come di lampo,
ancor indosso della notte
l'atro manto,
il ciel esplose:
veloci partivan frecce dorate,
sibilanti, ansiose
di raggiunger volte stellate.
Ah misere! Non certo sapevan
che lor destino era
il morir
di quel sogno lontano:
s'infrangean alte in ampio botto,
lasciavan colorati lapilli
e lacrime di scintilli
per piacer di chi stava sotto.
Luci di singolar gioia
son queste,
di stessa gioia che specchia
negli occhi,
son fatte;
una gioia passeggera,
non solo figlia di quel momento
ma invero d'altro luogo
e d'altro tempo...
Con l'ultimo baglior
si spense anche quella,
rimaser sul campo alla vista
i pendenti neri rami d'una pineta vasta,
che, di pece imbevuti,
fissavan la brulla terra,
immersi in silenzi sempre taciuti.