Settant'anni compiuti,
e li vedi trotterellare incerti
inseguendo un frugoletto,
già più di lor veloce;
con ciucci in mano e sonaglini vari
sembrano far gesti inconsulti,
armeggiando dinanzi ad un irrequieto visino;
insicuri nei passi,
eppur intenti al trasporto di biciclettine,
strette tra le stanche mani;
persone distinte
che abbracciano rosei bambolotti,
talor piangenti coi moderni meccanismi,
che li mettono in seria difficoltà
nel tentativo di annullar quel pianto,
non conoscendo l'adeguato espediente;
bambole delicate che penzolano ad occhi sbarrati,
bloccate indecorosamente
per i gommosi piedini;
strani versi e indecifrabili frasi
per invocare un sorriso
o per porre fine a un accorato pianto.
Nonni ridicoli?
Ma certamente no, anzi eroiche persone
innamorate dei nipotini,
dai quali han ricevuto una splendida seconda vita
e che si sacrificano con orgoglio, tenerezza e amore
per i teneri virgulti,
spuntati dal loro vecchio tronco.
Nonni ridicoli?
Ancora un deciso no,
anche per salvare me stesso
che faccio parte di questa gloriosa schiera.
Evviva i nonni!!!