E in questo mondo perverso
le luci muoiono stremate
ai piedi di una nuova stagione.
Nel cupo silenzio crepitando
bruciano come foglie impazzite.
Mentre la notte divora piccole canzoni
ed ogni cosa passa,
contro il cielo nero tendo le braccia
per stabilirne confine.
Se fossi senz' anima
sarebbe tutto più facile
potrei amarti senza vederti padre
lo stesso perso sul seme di un' estate.
Scivola sulle mie dita,
come corda stretta intorno ad un albero
che non ricorda di aver mai avuto radici,
sante nelle ore già trascorse,
nei dolori, nelle voglie
una vita che si lascia cadere
su fondi che soffocano la rima.
La luna è una porta socchiusa
al di là della quale devo cercare il mio spazio.
Non è che per un divieto
se ho smesso di cercarti.
l'autore Alessia Amato ha riportato queste note sull'opera
Precedentemente pubblicata, era necessario rivederla: chiedo scusa per l' inconveniente