Consumare il pasto della non curanza
e sentirsi invincibile nell'errore
è la virtù del dannato che tra lingue di fuoco
si avvelena di freddo interno.
Maledetto il tetto del mondo
che è ormai miraggio nell'odore della terra
per la dannazione del buono perduto.
L'inventore del poema nero
dai raggi luminosi di vita vera
è il dannato senza ali.
Il dannato è un angelo ferito
che nella caduta inventa stelle
per sentir l'anima vicina
e continuare ad amare... per sempre.