Vorrei fin da ora ringraziare
Nel solito faticoso camminare
Chi tra sole e cemento mi aiuta a sopportare
Il signor Guastaferro del quaranta
per il profumo misterioso degli anni passati
che senza rancore avvolge i dolci gelsomini
Lainati e Minora con la loro
pianta giovane e ancora colma di speranza
E ancora quelle erbe
cirsium o cardi? che spiritosi corteggiano in festa
l'orlo dei marciapiedi tristi
con i loro fiori gialli
sbocciati dal cemento e dal veleno che un piano
di sterminio disgustoso aveva fatto spargere
e grazie
In via baranzate al ventiquattro
all'inebriante caprifoglio, cresciuto da solo, senza cure?
di cui siamo per qualche passo inermi prede
e poi grazie alla fontana
rossa verso i binari della stazione
con l'acqua buona
nei giardini.