Se vuoi
questa stagione resta accesa
benchè folate d'apatia spirino forte
e a te, minuta e smunta
d'un male esistenziale che consuma
già sia greve
l'inquieta quiete della sera
se vuoi
saprò ascoltare
se il dire potrà sciogliere le neve del tuo cuore,
conosco l'iceberg che ti preme
e il moto inerme che trascina a fondo
aspirandoti nel gorgo della notte
se vuoi
ti scalderò la mano coi miei sogni
figli illegittimi del mondo che ci tiene in pugno,
illusi come l'oggi
fogli bianchi
disperatamente speranzosi
più di ieri.