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Fedeltà
Di Penelope
il mito antico
esaltò la fedeltà.
La sua immagine
di sposa
a tramar di giorno la tela
per poi disfarla nella notte
guadagnando prezioso tempo
per non concedersi agli amanti
tracciò la linea secolare
di un mirabile comportamento
dal quale la donna
doveva prendere esempio.
Se per debolezza
o per necessità corporale
tale regola
veniva dalla donna infranta
immediata era la condanna.
Apostrofata da lubriche parole
lapidata nell'animo
spesso subiva aspra sorte..
a molte, a cagion di ciò
non fu risparmiata la morte.
Di Ulisse viceversa
si narra
dei suoi ripetuti tradimenti
giustificandoli
con il suo vagabondar
per mare.
Di lui
si ha profonda compassione
eroe senza macchia e con molto onore
intenerisce il cuore
il suo sentimento
di far ritorno
dalla lontana sposa
mentre con ardore
divideva il letto
con Circe, o la dea Calipso.
Pur se millenni
da allor son passati
poco e nulla è cambiato..
Sempre v'è la condanna
per la donna colta
in fragranza d'adulterio...
ancor in oriente
-pratica assurda-
religioni integraliste
decretano morte
considerando per la donna
grave reato
il tradire.
Ma per l'uomo no
non c'è condanna
l'uomo ha diritto
concessa è la scappatella.
Puttana, zoccola, schifosa
s'apostrofa la donna
se scoperta
povero e meschino
l'uomo è giudicato..
quasi sempre considerato
un debole
vittima inconsapevole
mosca sacrificale
caduta nella ragnatela
del piacere
abilmente ordita
da altra donna.
E qui mi fermo
molto avrei
ancora da dire..
certo è
che noi donne
non abbiamo peccato
abbastanza...
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