A furor del cielo trema,
il mio ego,
e un pianto celeste consegue.
Rumore metallico di mille ringhiere,
io sento:e non vedo.
Vivo l'asfalto, umido e tale
da l'albo furor emulare.
Una sigaretta:si spegne,
a metà cade,
insieme col pianto
dal bianco candore
del lampo.
L'eterea atmosfera,
d'attesa e silenzio,
avverte il terrore vibrare.
Un passo in avanti,
ed uno all'indietro
si vive,
infinito tremore.