Dalle pieghe del cielo
i dolori del mondo piovendo
vado contando
tra i dolori che il vento porta
do le ore ai malori,
quasi a dividere in fette il tempo ferito,
che lancette sanguinano
alla vista del pianto coagulo,
cicatrice nota come della cieca e deforme indifferenza
che a scorgere l'io di molti è purulenza
lenza arrugginita
piantata in anime all'impotenza,
disamina d'un mondo dal blu della volta partito
mito di verde speranza
reclusa ormai nel grigio d'una spoglia stanza.