adoro il tiepido sorriso
di un sole distratto che lo rende
simile a questa vita priva
di ancore, vagante, attraversa
fragili coscienze e sperdute
metropoli tenendo lo sguardo
fisso verso il cielo ricolmo
di nubi. Ogni suo movimento,
giudice di tante giornate,
scalda ma non scioglie i freddi
ghiacciai che bloccano occhi
e mente di questi corpi spenti
plagiati da troppe luci. Cerco
smanioso le porte del nuovo
mattino lungo strade disegnate
con questa penna. Il foglio perso
in un soffio di vento si sposta
vicino ad un raggio di luce,
distante dai miei pensieri.