Abituandosi ad un padre che scappa,
abituandosi alle promesse non mantenute,
abituandosi ai "torno presto",
abituandosi a notti insonni ad aspettarlo,
abituandosi a sogni dolcemente soffocati,
abituandosi a vivere di malefiche illusioni,
abituandosi al non-amore che ti corrode,
che si nutre della tua natura debole e incantata,
che si affanna a renderti schiavo e a farti credere di essere il padrone.
Abituandosi alle rughe sul volto della gente
che ti fanno pensare che volerai via come tutti,
che ben pochi si ricorderanno chi eri.
L'affetto negato.
Non-vita spesa ad osservare le vite degli altri, sempre più perfette, più piene d'amore o piene d'odio ben mascherato.
Carezze stupratrici d'animo, abbracci pieni di solitudine
e baci sgorganti di odio per se stessi, d'insoddisfazione per il mondo, di rancori amari.
Rancori di una vita che non dovevano assegnare a te, quella volta.
Maledetta volta e maledetta pancia di una donna incinta per errore.
Quella volta è stato uno sbaglio. Ecco tutto.