Ricordo campagne
di misteri infittite
moccichini colorati
tra bige montagne.
Sotto cieli costellati
da ridde di promesse,
attese notti di Natale
quasi a toglier le forze.
Stelle e luci d'illusioni
calde nel petto,
sotto il cielo più scuro
e la neve per tetto.
(Ferri e intrecci tintinnano lana).
Giorni tersi d'amore,
senza remora alcuna,
per il volto di madre.
(Cresce un cuore pian piano).
Vere perle sgranate,
sui ginocchi accoglienti,
quelle storie incantate
come vere, sognate.
(Occhi attenti sbarrati).
Poi le impazienti attese.
Lì, oltre i vetri appannati
che la pioggia annoiata
ceda al cielo sereno.
Per sentire nei campi,
sulle scarpe bagnate
lì, nel verde imperlato,
quella luce smeraldo
che mai più può sbiadire.
(Nonostante sia sera.
Ecco! Torna a fiorire).
Sogni e realtà così
come son stati
legati dentro il cuore.
(Mio e soltanto mio)
Segreto arcobaleno
tra il fortunale e il sole.