La luce percorse
la rotondità della sua guancia
e si arrestò sul suo zigomo,
lasciando al di sotto dell'osso
una lingua d'ombra.
Il paesaggio che s'aprì alla vista
fu quello d'un viso aggraziato,
incorniciato da una fluente chioma,
il cui aspetto mulièbre era però
segnato dalle orme silenti del tempo,
e da un'oscura inquietudine sprigionata
dalle occhiaie che pur richiamando
il vuoto ed il caos primordiale, parte era
della forza e della fissità dello sguardo suo