Come spilli, le gocce di maggio,
le foglie, colte dal mogio vento.
Lampo, un tuono, uno spavento,
ho già sentito questa essenza.
una vecchia immagine danza,
tra le frasche e gli angusti arbusti,
si frastaglia tra mentali resti,
fra le nubi un soffocato raggio.
il sole, come senile saggio,
rende la stessa prima estate.
Sempre nuove, le labbra salate
come ne sentissi la mancanza.
Gli spilli, con uguale violenza,
le foglie, altalenano ancora.
Lampo, di bianco tutto colora
quella sagoma, d'argento grigio.