Eri piena di luce
ed emanavi tanto amore.
Come spunta un raggio di sole
ti rivedevo accanto a me quando il cielo
mi era buio.
Ricordo ancora
quando passeggiavamo per quel piccolo paese
alla ricerca del tuo amor.
Ti illudevi di incontrarlo
e quando lo vedevi
il cuore ti batteva
ed io per te ero allegra.
Sapevam bene che
avresti sofferto (lui non ti amava).
Molto più grande di te lui era.
Si accorse di te
e con il suo fare
ancor che t'illudeva mentre tu
ancora più
infatuata, eri vera.
Il tuo cuore andò in frantumi
quando quel brutto male ti colpì.
Ti davi tanta forza e ti portavi
ovunque il sentimento.
Frastornata di ciò che ti accadeva
diventò un via vai e una catena.
Immobile a letto, costretta a starci
disperata, a me tu lamentavi
il tuo dolore di quelle gambe gelide
di quel non poterti muovere.
Quel brutto male
ti distruggeva a poco a poco
ed io là ti tenevo la mano, ma non di più.
Notti insonni
a rigirarmi nel letto
perchè sapevo che un giorno
te ne saresti andata.
Dopo cinque anni di torture,
ebbi quella brutta notizia:
tre giorni prima del mio compleanno.
In quel momento mi si spezzò il cuore,
il dolore mi ardeva.
Con la disperazione e l'angoscia
venni al funerale.
Vidi lui,
ti venne a dare il suo saluto
e con in volto l'amarezza
ti posò sulla sua spalla.
Con l'abito bianco come una sposa eri
rinchiusa lì in quella bara,
dove lui ti pose le sue rose.
La tua forza la tua voglia
di vivere si spezzò
a soli diciasette anni.
Noi, i tuoi amici
disperdevamo in quel corteo
le nostre lacrime mentre
ti conducevamo forse ad un'altra vita.
Ci lasciasti soli, ma, con
la tua voglia di vivere.