E te ne vai come il tempo passato,
un volto lontano che evapora
e i tui occhi che chiedono passaporti,
ponti interrotti per tabernacoli di sogni.
Quell'ultima goccia che non cade
quel vuoto che non si riempe
e c'è sempre il tuo volto nascosto tra le siepi.
Il sole porta a fatica un altro giorno,
il respiro delle onde che scalda la terra assetata
e te che cammini nelle sere d'Agosto
e oltre i confini dei tuoi occhi
rubi un desiderio che cade
anche se non ti appartiene.
Ma a te non preoccupa troppo,
a te che non sei come gli angeli non sono
come le nuvole e le lacrime non sono
come i sogni non sono.