Luna argentea che ci vegli da lassù,
vegli sulle nostre anime,
conosci i segreti occultati sapientemente
nei nostri cuori carnosi e materiali.
*
Risvegli in me la poesia,
ti mescoli con i colori della notte.
Tu che sei l'occhio del cielo,
con quell'iride di tenue color ocra
ora di un predatore, che incute timore
ora di una madre, che rasserena lo spirito
il tutto, allo stesso tempo.
Tu sai tutto,
ogni cosa è il tuo sapere.
In te, posso vedere Thot.
Veglia su di me, fai di me uno strumento
per diffondere il tuo verbo di saggezza
su questo pianeta così ignorante.
Trasmettimi la tua immensa forza.
Timidamente, Luna, ti fai spazio
verso la tua lenta rinascita:
una luce nuova rinfresca i miei occhi e la mia mente.
Sei così antica quanto bella...
stai riempiendo la mia vita di una sensazione nuova e mistica.
Vorrei sussurrarti all'orecchio le mie paure,
vorrei ricevere risposte.
Sei così tonda,
da ricordarmi il ventre materno
in un sorriso così ampio...
Vorrei il tuo tepore...
non un tepore fatto di palazzi di cemento
esposti al sole giornaliero,
Artefatti di una mente
che non è poi così splendente.
Non andartene, ti prego...
Non voglio aspettare altri quattro lunghi anni.
Riflettiti nei miei occhi... sorridimi...
Diventa parte di me,
non mi lascerai più.
Anche se circondata da nuvole,
sprigioni e irradi il mondo con la tua luce.
Porgi ispirazione,
e doni che non tutti possono carpire.
Sei rinata dal sangue e dalle tenebre
e questa notte, nella luce...
Io, ti appartengo.