Alzo lo sguardo nella fessura
che intaglia
uno spazio nel cielo
tra la massa
cementifera
che da ambo le parti
si trascina
in forme regolari di palazzi
abitati
da una fioca luce.
E lì
vi trovo uno spazio
cupo e luminescente
che tra la pesantezza
dell'afa e dello smog
non lascia posto alle stelle
rendendo il cielo di uno sporco giallastro
che mi fa star male.