Le notti, loro,
un parlare beato in pausa d'afa
coi grilli a dar nota alle lucciole,
lumi in arie.
Fumanti le adulte risate lontane,
e noi ragazzi come razzi
complici al bisbiglio di una luna insegnante,
a dar fuoco ai primi soli
che bocca di rosa velluto
apriva i battiti.
Asie timbrate in gola
al tempo di sublime tamburo,
quando l'aria era il tocco
e l'acqua il bagliore rugiadoso d'occhi lanterna
specchio giovane d'un futuro oggi passato radioso.